15 Agosto 2021
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

La tradizione ortodossa ed i padri della Chiesa viene raffigurata e spiegata come dormizione, un passaggio verso Cielo, verso Gesù ed il Padre.
Che cosa ci consiglia la nostra Madre? Oggi nel Vangelo la prima cosa che dice è: «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Noi, abituati a sentire queste parole, forse non facciamo più caso al loro significato. Magnificare letteralmente significa “fare grande”, ingrandire. Maria “ingrandisce il Signore”: non i problemi, che pure non le mancavano in quel momento, ma il Signore. Quante volte, invece, noi ci lasciamo sovrastare dalle difficoltà e assorbire dalle paure! La Madonna no, perché mette Dio come prima grandezza della vita. Da qui scaturisce il Magnificat, da qui nasce la gioia: non dall’assenza dei problemi, che prima o poi arrivano, ma la gioia nasce dalla presenza di Dio che ci aiuta, che è vicino a noi. Perché Dio è grande. E soprattutto, Dio guarda ai piccoli. Noi siamo la sua debolezza di amore: Dio guarda e ama i piccoli.
Nel cuore di Maria
Antonio Maria Claret ci invita a stare nel suo Cuore.
“Rivivere” Maria significa far sì che il suo Cuore Immacolato, in cui ella conservava i sentimenti e le esperienze del suo Figlio, torni a battere per noi.
Claret considerava che Maria avesse nelle sue mani la sua vocazione missionaria e quella della sua Congregazione. Così scriveva in un opuscolo: “Maria è tutta carità. Dove c’è Maria lì c’è la carità… Maria, dunque, è il cuore della Chiesa. Per questo germogliano da essa tutte le opere di carità. È risaputo che il cuore ha due movimenti che i medici chiamano sistole e diastole. Col primo, il cuore si stringe ed assorbe il sangue; col secondo si dilata e lo versa nelle arterie. Così anche Maria esercita continuamente questi due movimenti: assorbe la grazia del suo amato figlio e la riversa sui peccatori”.
Il Concilio Vaticano II ha proclamato Maria, Madre della Chiesa. Un titolo molto vicino all’esperienza di Claret. Maria come cuore della Chiesa è un’immagine compresa e desiderata nel nostro tempo. Il Cuore di Maria è come il sacramento dell’interiorizzazione di Maria. Il segno sensibile e comprensibile che lei vive sempre “dentro”, senza poggiarsi su posizioni esterne, come spesso noi facciamo, nell’affrontare la vita.
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Siamo fatti per la vita eterna! In vista della festa di Domenica chiediamo a Maria di donarci un santo desiderio di Paradiso.